Quando si semina peperoncino in semenzaio arriva poi il momento in cui c’è da trapiantare.
Piccoli o grandi che siano i vasetti in cui avete seminato, a un certo punto è inevitabile il giorno in cui si dovrà procedere al rinvaso, perché nel GermBox non ci stanno più o semplicemente perché è arrivato il momento di mettere a dimora nei vasi o in piena terra le piantine che state coltivando.
Qui di seguito spieghiamo in particolare come effettuare un rinvaso. Molti accorgimenti sono gli stessi per la messa a dimora nell’orto.
- Quando effettuare un rinvaso
- Il momento giusto per piantare all’aperto
- Proteggere le piante da ritorni di freddo
- Come trapiantare piantine di peperoncino
- Raccogliere i peperoncini prima del travaso
- L’umidità ideale
- Tirar fuori il pane di terra
- Travaso e Radici: dipanare la matassa
- Rinvasare in un altro contenitore
- Il terriccio del nuovo vaso e la concimazione
- Mettiamo la piantina nel vaso nuovo
- Irrigazione post trapianto
Quando effettuare un rinvaso
Il momento giusto per il rinvaso dipende dalle dimensioni del contenitore originario e dalla crescita della pianta.
Non dobbiamo lasciare troppo a lungo i peperoncini in vasetti di dimensione inadeguata, creando un groviglio di radici che finisce per compromettere la struttura dell’apparato radicale, oltre a correre il rischio di carenze nutritive.
Osserviamo quindi il crescere della pianta e impariamo a farci un’idea di quante radici può sviluppare. Nel tempo si comprenderà a vista il momento giusto del trapianto.
Se osserviamo sintomi di carenze sulle foglie, crescita stentata o perdita di colore del nostro peperoncino verifichiamo che la causa non sia proprio il contenitore troppo piccolo.
Il momento giusto per piantare all’aperto
Qual è il momento più opportuno per mettere le piante all’aperto? Questa è una domanda ricorrente perché in casa, quando la crescita aumenta, la coltivazione diventa sempre più ingombrante e assetata di luce. La pianta del peperoncino soffre il freddo per cui la risposta al quesito è semplice: bisogna attendere l’arrivo dei primi caldi e più precisamente quando la temperatura notturna non va più al di sotto di 14-15°C.
Con questa semplice regola la riuscita è assicurata e le piantine non andranno incontro a nessun rischio.
Cosa succede se non si rispetta questa regola? Probabilmente le piantine non moriranno del tutto ma la loro crescita vegetativa subirà un brusco rallentamento che comprometterà irrimediabilmente lo sviluppo.
Anche se poi arriverà il gran caldo la pianta avrà un aspetto sofferente, fiori e frutti saranno piccoli e scarsi, purtroppo.
Come esempio prendete il basilico, nei supermercati viene commercializzato già da febbraio, avete provato ad acquistarne un vasetto e a portarlo a casa? Per i fortunati del sud forse no, ma per tutti gli altri è un disastro, le foglie ingialliscono, appassiscono e nel giro di una decina di giorni il basilico è ko.
La causa è semplice: mancanza di luce e temperature troppo basse, se volete vederlo rifiorire mettetelo nel vostro GermBox, ammesso che ci sia lo spazio!
Aspettiamo dunque con pazienza i 14-15°C notturni e non avremo sorprese.
Proteggere le piante da ritorni di freddo
Con cambiamento climatico e le stagione pazze a cui siamo sottoposti ultimamente c’è il rischio che un’ondata di freddo residuo arrivi anche a maggio, in questo caso l’unica arma di difesa sarà proteggere le piante con quel materiale tessuto-non-tessuto sintetico che pur riparando dal freddo lascia traspirare l’aria. Si trova comunemente nei Garden Center ad un costo ragionevole, alla prima occasione meglio acquistarne alcuni teli da tenere come emergenza.
Come trapiantare piantine di peperoncino
Trattati gli argomenti del “quando trapiantare” veniamo allo scopo primario di questa guida cioè come trapiantare o meglio come togliere pianta e radici senza fare troppi danni.
Il trapianto può essere un rinvaso, dal classico contenitore alveolato di semenzaio a un vaso più grande di diametro 30-40 cm, o da un vaso ø30 a uno di ø40 mm, oppure può essere un passaggio da vaso a pieno campo, mettendo il peperoncino a dimora nell’orto.
I concetti comunque rimangono i medesimi trattandosi di vasi di dimensioni diverse. Chiaramente le cautele dovranno essere maggiori tanto più la piantina sarà giovane e delicata.
Qui abbiamo parlato di rinvaso, sul tema dei trapianti in piena terra si può leggere la pagina su quando si piantano i peperoncini.
Raccogliere i peperoncini prima del travaso
Una nota che vale sempre a prescindere dal tipo di travaso: se gli scopi non sono esclusivamente ornamentali è consigliabile raccogliere i peperoncini maturi prima di travasare, in modo che la pianta riservi le sue energie per gli altri frutti e per nuove fioriture.
L’umidità ideale
Se il terriccio nel vasetto è bagnato o molto umido meglio lasciarlo asciugare un poco togliendolo eventualmente qualche ora prima dal GermBox e appoggiandolo su di un tovagliolo di carta o un pezzo di Scottex in modo che la maggior parte dell’acqua venga assorbita.
Tirar fuori il pane di terra
Specialmente quando il vaso è di coccio, l’apparato radicale tende ad appiccicarsi ad esso.
Utilizzando un cutter lo inseriamo nel terriccio stando rasenti alla parete interna del vaso, muovendolo avanti e indietro separiamo il pane di terra dal vaso stesso.
Con l’ausilio di una pinzetta o di uno stuzzicadenti estraiamo terriccio e radici dal vaso.
Normalmente il pane di terra si presenterà con una gran parte delle radici, quelle più sottili, situata sul fondo. Questa collocazione è frutto della sensibilità dell’apparato radicale il quale ha individuato la sorgente di umidità e sta cercando di arrivarci in tutti i modi.
Le radici svolgono una duplice funzione, oltre al rifornimento idrico demandato alle radici più basse e sottili, vi sono quelle dedicate al sostegno fisico della pianta, queste ultime sono quelle più grandi e vicine al colletto (la zona dove il gambo della pianta si inserisce nel terriccio) del gambo.
Eliminiamo gran parte del vecchio terriccio ma non tutto senza strappare o tirare le radici ma solo sminuzzando il pane di terra con uno strumento appuntito. Eseguite questa operazione con calma e pazienza in modo da non recidere le radici le quali, specialmente se la piantina e’ molto giovane, sono particolarmente delicate. Se poi qualche radichetta delle più sottili si staccherà non preoccupatevi, la vostra pianta sopravvivrà ugualmente.
Travaso e Radici: dipanare la matassa
Durante il travaso capita spesso che quando si estrae il pane di terra dal vasetto ci si ritrovi in una situazione di apparato radicale denso e aggrovigliato.
La massa dell’apparato radicale, oltre ad aver “divorato” quasi tutto il terriccio, si presenta come un insieme solido e compatto che ha assunto la forma del vaso che la ospitava. Travasare semplicemente il tutto in queste condizioni è uno degli errori che spesso vengono commessi. Senza manipolare opportunamente le radici, per un qualche motivo probabilmente legato alla memoria delle sue condizioni precedenti, la pianta “crederà” di stare ancora nel vecchio vaso e l’operazione che stiamo effettuando produrrà ben pochi effetti positivi, la crescita non aumenterà più di tanto e nemmeno la maturazione e la fruttificazione saranno migliorate di molto. Il nostro peperoncino insomma rimarrà “bloccato” nella situazione precedente non accorgendosi nemmeno di essere stato travasato. Quanto detto prima vale naturalmente anche in caso di trapianto in piena terra.
Si dovrà dunque “metter mano” a questa situazione con una semplice operazione che contribuirà a migliorare lo stato della massa radicale in modo che il travaso produca risultati positivi. Come si nota dalle immagini il terriccio è pressoché asciutto, in questo stato le radici sono più facilmente manipolabili, da evitare perciò di effettuare le operazioni che seguono quando il terriccio è troppo bagnato.
Manipoleremo dunque la massa radicale in modo da dipanare il groviglio di radici iniziando ad aprirlo dal basso, in certi casi occorre agire energicamente, senza preoccuparsi troppo se qualche filamento radicale viene strappato; in questo stadio la pianta è molto vitale e sopporta con disinvoltura qualche piccola mutilazione.
Rinvasare in un altro contenitore
Prepariamo il nuovo vaso inserendo sul fondo di esso una piccola quantità di terriccio nuovo (circa il 10% del volume) e comprimendolo fortemente in modo che tenda ad uscire dal foro di fondo del vaso. L’operazione serve a costituire una zona favorevole all’assorbimento di umidità per via capillare.
Evitate l’uso di sassolini od altro per chiudere il foro del vaso. Vi sconsiglio vivamente anche l’utilizzo delle palline di argilla espansa, non servono a nulla e rubano spazio vitale al terriccio.
Il terriccio del nuovo vaso e la concimazione
Prepareremo il vaso con del buon terriccio fresco al quale verrà aggiunta una manciata di fertilizzante che dovrà essere mescolato per bene al terriccio stesso.
La quantità di terra dipende dalla dimensione del vaso (state grandi e di coccio se potete) e dalle dimensioni della pianta. Di regola i vasi vanno riempiti fino al primo anello sotto il bordo superiore ed a quel livello dovrà essere posta la base della pianta.
Mettiamo la piantina nel vaso nuovo
Dopo aver preparato il fondo e messo il primo terriccio poniamo la piantina di peperoncino piccante bene in centro al vasetto e più in basso possibile in modo da ricoprire col terriccio anche quella zona del fusto che prima era scoperta.
Premiamo l’apparato radicale cercando di stabilizzare la piantina, quindi aggiungiamo altro terriccio, un poco per volta premendolo con le dita dopo ogni aggiunta.
Irrigazione post trapianto
Come ultima operazione bagnamo abbondantemente e lasciamo assestare il tutto per un’oretta prima di posizionare la nostra piantina nel luogo predestinato.
Allargando bene le radici mentre la si posa, terremo alla giusta altezza e ben centrata la pianta mentre aggiungiamo il terriccio rimanente
A questo punto una bella “doccia” abbondante è d’obbligo in modo che la pianta si risvegli e le radici vengano in contatto con il nuovo ambiente.
Importante rammentare che il peperoncino necessita di pochissima irrigazione: l’eccesso idrico nuoce gravemente alle piante e, specialmente quando queste sono al primo stadio di crescita, provoca facilmente malattie e patologie che spesso conducono al marciume delle radici, all’ingiallimento delle foglie, alla loro caduta e, se la situazione permane, anche alla morte della pianta stessa.