Diavolicchio calabrese

Il Diavolicchio calabrese è un peperoncino tipico della regione Calabria, ed una delle varietà più piccanti, e più famose tra quelle coltivate in Italia.

Appartiene alla specie capsicum annuum e la sua coltivazione è abbastanza semplice e produttiva, motivo per cui si è molto diffuso ed è diventato anche uno dei peperoncini più utilizzati in cucina nel nostro paese.

diavolicchio

Anche se è un peperoncino mediamente piccante, non copre i sapori, anzi, conferisce maggiore decisione e gradevolezza alle ricette del sud Italia in cui viene impiegato, un po’ come il jalapeno messicano o l’aji amarillo nella cucina peruviana.

Caratteristiche del peperoncino calabrese

Il diavolicchio calabrese ha una forma ovale con una punta ricurva all’apice, nella fase iniziale è di colore verde, quando raggiunge la maturazione diventa di un rosso molto acceso. La lunghezza media va dai 3 ai 5 cm, i frutti crescono in cespugli raggruppati a mazzetti.

Questo peperoncino è disponibile in varianti differenti:

  • Calabrese Alberello,
  • Calabrese Conico,
  • Calabrese Grosso,
  • Calabrese Lungo, 
  • Calabrese Piccolo, 
  • Calabrese Sottile,
  • Calabrese Tondo,
  • Calabrese Tondo Dolce.

Il diavolicchio è il peperoncino italiano più piccante, raggiunge un grado di piccantezza di 150.000 Unità Scoville, anche se esistono varietà da 20.000/30.000 SHU.

Un valore indicativo, proprio perché ci sono delle differenze tra le varietà e le tecniche di coltivazione, ma resta comunque un peperoncino con un’alta concentrazione di capsicina, che lo rende molto piccante.

Caratteristiche della pianta

Il diavolicchio si sviluppa su una pianta di grandi dimensioni, ramificata, con foglie piccole. I peperoncini crescono a mazzetti, motivo per il quale viene anche chiamato “peperoncino calabrese a mazzetti”.

Quando le temperature superano i 25 gradi, i cespugli sono pieni di peperoncini al punto da richiedere l’utilizzo di un sostegno per aiutare la pianta a sostenere il peso.

È una pianta particolarmente produttiva, che garantisce un raccolto molto soddisfacente, questa particolarità la rende una delle preferite per la coltivazione in vaso.

Come coltivare il diavolicchio calabrese

La coltivazione di questo peperoncino è molto semplice, il clima mite ci aiuta molto, ma è comunque un ortaggio estivo e necessita di temperature calde e un’eccellente esposizione solare.

La pianta è particolarmente produttiva se coltivata nell’orto, ma si presta molto bene anche alla coltivazione in vaso, a patto che venga posizionato in modo da ricevere luce per la maggior parte del giorno.

Si possono acquistare le piantine in vivaio o partire dal seme e accompagnare la crescita e lo sviluppo della piantina fino alla messa a dimora.

Germinazione dei semi

Se si decide di iniziare dal seme bisogna aspettare il mese di marzo/aprile al nord Italia, mentre al sud si può anticipare la semina già a fine febbraio.

La fase di germinazione è un momento importante e va seguita con cura. È possibile utilizzare il famoso metodo Scottex: in una vaschetta trasparente con coperchio, posizionare sul fondo degli strati di carta assorbente.

Fare dei fori al coperchio, adagiare i semi sul fondo poggiandoli sulla carta assorbente e assicurarsi che sia abbastanza distanti l’uno dall’altro.

Dopo alcuni giorni, si noterà della condensa sul fondo della vaschetta, il che vuol dire che l’umidità è al livello giusto.

Nei giorni di pre-germinazione la temperatura non deve mai andare sotto i 15°/20° ed oltre i 30°. Si noteranno i primi germogli dopo circa 7/10 giorni.

semi germogliati avranno una piccolissima radice, maneggiarli con cura e posizionarli in un bicchiere con del terriccio per semine, interrando la parte della radice e lasciando il seme fuori.

Il terreno adatto

La pianta di diavolicchio si adatta facilmente a terreni di varia natura, tuttavia, quello ideale deve essere fertile e permeabile e contenere sostanze organiche nutrienti e già decomposte.

Il terreno va ben lavorato, soprattutto la vangatura, poiché il peperoncino teme molto i ristagni idrici.

Le piantine vanno trapiantate dopo circa 40 giorni dalla semina, dopo che hanno superato i 10 cm di altezza, a una distanza di circa 80 cm l’una dall’altra.

Irrigazione

È necessario evitare ristagni, per cui bisogna procedere con irrigazioni costanti ma poco abbondanti.

Durante l’estate irrigare tutti i giorni senza bagnare le foglie, in modo da evitare la comparsa di malattie fungine. Se la coltivazione è avvenuta in vaso, si può anche irrigare un paio di volte al giorno, con piccole quantità d’acqua.

Prestare attenzione alle alte temperature che possono mandare in sofferenza fiori e frutti, può essere utile posizionare la pianta in una zona d’ombra (se in vaso) o installare delle tende ombreggianti (se in orto o in giardino).

Raccolta del diavolicchio

La raccolta dei peperoncini avviene a partire dai mesi di maggio e giugno e nelle zone più calde, la pianta produce frutti fino a ottobre. Appena le temperature si abbassano, termina il periodo di raccolta. Il diavolicchio è maturo quando diventa completamente rosso.

Il peperoncino nella cucina calabrese

Il diavolicchio ha un profumo fresco e un sapore deciso, viene utilizzato per aromatizzare primi e secondi piatti tipici della cucina calabrese (si presta a davvero tante ricette).

È ottimo anche per conferire una nota di piccantezza ai condimenti o per consumarlo in vasetti sott’olio.

Viene usato nella produzione locale dell’olio extravergine di oliva, per dar vita a un olio piccante molto apprezzato in tutta Italia lo troviamo nella nduja e nei salami piccanti tipici del sud Italia.

Il diavolicchio calabrese può anche essere essiccato e trasformato in polvere, oppure lavorare per realizzare creme salate spalmabili.



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